Andando dal Vecchio Mondo al Nuovo Mondo, l’uso di Sms e telefonate cambia.
In Europa il traffico telefonico si paga solo in uscita e il servizio dei messaggi è integrato con le telefonate.
Negli States le chiamate sono addebitate sia in uscita che in entrata ed i messaggi sono considerati un servizio aggiuntivo alla telefonata tanto da non essere utilizzabili ovunque indipendentemente della ricezione.
Anche la tutela della privacy è differente. Infatti le compagnie telefoniche americane, tra l’altro, vendono i dati dei propri clienti per campagne marketing via sms, come è avvenuto di recente per Verizon Wireless, azienda leader di infrastrutture telefoniche.
Verizon ha infatti comunicato che addizionerà, al costo normale di un messaggio di testo, un valore di 3 centesimi di dollaro per ogni messaggio promozionale. Per le aziende che puntano a raggiungere i loro clienti sul cellulare si tratta di una bella spesa!
Secondo l’analisi di E-marketer, la manovra potrebbe avere una “giustificazione” se considerata nell’ottica di non trasferire tutti i costi sul consumatore, ma di far pagare ai “marketers” il canale privilegiato di cui dispongono.
In Italia intanto il Garante della privacy condanna la promozione push, troppo “spinta”, e il cellulare rimane ancora un’oasi semiprotetta.
giovedì 6 novembre 2008
Marketing, chi paga la bolletta?
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