martedì 17 febbraio 2009

Il cybercrimine nel “selvaggio West”di internet

Il cybercrimine cresce sulla rete. L'attuale recessione economica non arresta i cybercriminali, anzi sembra fornire nuovi e sempre più spietati trucchi per la truffa.

L'adescamento infatti si concentra su bisognosi e sprovveduti internauti attirati da promesse di facili guadagni. Si tratta di vere e proprie “false proposte di lavoro”, i cosiddetti “muli”. La truffa più frequente consiste nell’offrire denaro in cambio dell’installazione di linee di codice all’interno di pagine web.

I cybercriminali sfruttano le vulnerabilità dei software e della psiche umana, per spadroneggiare nella rete, commettendo diversi crimini hight techt come: spyware, phishing, adware, rootkits, spam e botnets.

Per rendere la Rete più sicura occorre adeguare la legislazione internazionale il prima possibile, il ritardo accumulato dalla istituzioni non è più giustificabile.
La “cultura della rete”, invece, non si forma grazie alle leggi, ma solo con molta intelligenza e accortezza nel navigare.
Del resto si sa... il paese dei balocchi è sinonimo di truffa anche nelle fiabe!

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