giovedì 9 ottobre 2008

Google Black Power?

l'immagine è presa da http://gliving.tvIn un’America che a breve potrebbe tingere di nero la propria leadership, si registra il progressivo sbiadirsi di un’altra forma di nero, quella della schermata dei personal computer.
Oltre un anno fa c’era stato il tentativo di ridurre il consumo energetico tingendo di nero nientemeno che il volto di Google. Il suo classico color bianco, infatti, richiede un elevato consumo elettrico sui monitor.

La nuova veste, accattivante quanto gli abiti dello stesso colore, divenne di moda nel 2007 grazie al blog ecoIron. In nome dell’ecologia il suo autore, lo statunitense Mark Ontkush, pubblicò in home page i watt risparmiabili all’anno sull’intero territorio statunitense! In nero, ovviamente…
Il vantaggio non è di poco conto: secondo i calcoli riportati da Ontkush sulla base di dati forniti dal Dipartimento dell’energia Usa, la schermata nera riduce il dispendio energetico di 750MWh l’anno.

Poco tempo dopo l’idea fu monetizzata dall’australiana Heap Media con Blackle, una home page nera interposta tra l’utente e Google. Ancor oggi la pagina calcola e pubblica i watt “reali” risparmiati grazie allo stratagemma. Ovviamente il valore effettivo è molto difficile da valutare.

L’analisi svolta a suo tempo dal Dipartimento USA, rilanciata dal Wall Street Journal, oggi lascia più d’un dubbio. Se sembra ancora valida per i monitor CRT, non lo è per gli LCD, nei quali il vantaggio è ridotto. E in un mondo sempre più dominato dagli LCD, il Black Power sulle home page perde energia e significato.

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