venerdì 6 febbraio 2009

Chris Anderson racconta il futuro energetico

L’energia è la sfida del futuro su questo non c’è più dubbio e la tecnologia ne è lo strumento.

Su questo tema ieri all’Auditorium dell’Enel è intervenuto Chris Anderson, “inventore” della ormai famosa teoria della Coda Lunga.

Ipotizzando scenari possibili, che appaiono anche surreali, Anderson ha però posto l’accento su un problema più che reale quello della volontà politica. Il settore dell’energia infatti non ha come limite quello tecnologico ma quello del capitale. Gli investimenti vanno indirizzati, mentre i rischi economici elevati non permettono al mercato di agire autonomamente. Anche un liberista come il direttore di Wired, ammette e sostiene la necessità di un intervento della politica e quindi dello stato nel futuro dell’energia.

L’america energeticamente dipendente e l’Europa attenta al problema ma lenta burocraticamente, devono compiere una scelta di campo in quello che sarà sicuramente anche un business molto redditizio. Tutti sperano nella politica di Obama, forse il primo presidente tecnocrate degli Usa, ma con la consapevolezza che può essere solo l’inizio.

Si è parlato nuovamente di nucleare, non che sia una novità, ma la risposta di Anderson vale la pena di essere citata, perché se il nucleare avrà un futuro, cioè se troveremo il modo di smaltire le scorie, dipenderà dalla Cina.

E i consumatori? Il loro contributo è fondamentale ma soprattutto etico ed ha un nome preciso consapevolezza energetica.

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